Che cos’è la tecnica dei “denti fissi in 24 ore”?
La tecnica dei “denti fissi in 24 ore”, chiamata anche a carico immediato, molto pubblicizzata su tutti i canali di comunicazione, è pensata soprattutto per chi ha perso tutti o quasi tutti i denti o per chi ha denti ormai troppo compromessi da carie, infezioni o mobilità.
È una procedura che consente al paziente di uscire dallo studio già con una protesi fissa.
Durante un unico intervento si estraggono i denti non recuperabili; si inseriscono gli impianti nelle aree con più osso disponibile e si applica una protesi fissa provvisoria che permette di sorridere e mangiare cibi morbidi fin da subito.
Dopo alcuni mesi, quando gli impianti si sono integrati stabilmente con l’osso, la protesi provvisoria viene sostituita con quella definitiva, più resistente e personalizzata nell’estetica.
Ma bisogna per forza estrarre tutti i denti?
Può sembrare drastico, ma in alcuni casi mantenere pochi denti mal distribuiti o deboli non aiuta perché non garantirebbero un appoggio sufficiente per una protesi stabile, potrebbero causare ulteriori problemi infettivi, obbligherebbero a soluzioni più complesse da gestire nel tempo.
In queste situazioni, mantenerli non avrebbe senso perché non darebbero né stabilità né salute.
Se invece ci sono denti sani, ben posizionati e funzionali, il dentista cercherà di conservarli. L’obiettivo non è mai togliere denti buoni, ma costruire un piano personalizzato che assicuri il miglior risultato possibile in termini di estetica, funzione e durata.
Come faccio a sapere se ho dei denti che possono essere mantenuti?
È necessaria una visita clinica accurata con radiografie e, in molti casi, una TAC. Questi esami permettono di valutare: lo stato di salute dei denti presenti, eventuali problemi gengivali o infettivi, qualità e quantità dell’osso.
Solo con queste informazioni il dentista può stabilire se è possibile conservare alcuni denti o se conviene puntare su una riabilitazione completa con impianti.
Inoltre, è fondamentale un’attenta analisi dello stato di salute generale del paziente: alcune patologie possono far propendere per soluzioni meno invasive, anche se meno stabili e confortevoli.
Quali sono le alternative alla tecnica dei “denti fissi in 24 ore”?
Se in bocca ci sono ancora denti sani e stabili, o se lo stato di salute generale rappresenta una controindicazione a interventi invasivi, spesso conviene conservare gli elementi dentali e valutare soluzioni più mirate e conservative. Alcune alternative sono:
- Impianti singoli o multipli: quando mancano solo alcuni denti, è possibile sostituirli con impianti nelle aree interessate, mantenendo quelli buoni. Si ottiene così una soluzione fissa, stabile e duratura, senza dover toccare i denti sani.
- Ponte fisso tradizionale: se mancano uno o più denti consecutivi, si può realizzare un ponte che si appoggia ai denti vicini (rivestiti con corone). È una soluzione consolidata, esteticamente valida e di rapida realizzazione.
- Ponte adesivo (Maryland bridge): nei casi in cui manca un singolo dente, soprattutto nella zona anteriore, si può usare questo tipo di ponte che si “incolla” ai denti vicini con ali sottili, senza doverli limare molto. È meno invasivo, ma anche meno duraturo.
- Protesi parziali rimovibili: soluzione economica e poco invasiva, indicata quando mancano più denti. Si agganciano ai denti residui e possono essere tolte per la pulizia. Sono meno stabili rispetto alle soluzioni fisse, ma possono essere utili in alcune situazioni.
Conclusioni
Prima di adottare la tecnica dei “denti fissi in 24 ore” è indispensabile una valutazione personalizzata che consideri lo stato dei denti presenti, la salute delle gengive, la quantità di osso e le condizioni generali del paziente.
In molti casi, quando ci sono ancora denti validi, soprattutto in individui giovani, la strada migliore non è una riabilitazione totale, ma soluzioni più conservative che permettono di mantenere ciò che è ancora sano e integrare solo dove serve da un punto di vista funzionale o estetico.